Per molti anni la città di Parigi ha ospitato, nel suo Jardin des Plantes, un caratteristico testimone dei tempi passati: un esemplare di Robinia risalente alla prima introduzione in Europa di questa specie, originaria dell’America settentrionale. Piantato tra il 1630 e il 1638, l’albero era ancora vivente agli inizi del nostro secolo (anche se le Robinie non risultano molto longeve).
Tra le specie nordamericane trasferite oltre le loro frontiere naturali, la Robinia è senza dubbio quella che ha registrato il maggior successo, propagandosi in maniera massiccia e naturalizzandosi perfettamente, al punto da rivelarsi talora specie invadente e infestante nelle formazioni forestali; in Europa, dopo una prima fase di coltivazione a scopi squisitamente ornamentali, è diventata addirittura una pianta d’interesse silvicolturale.
Originaria degli Stati Uniti del sud, ma presente anche in zone più settentrionali (Pennsylvania, Indiana e lowa), in Europa si è propagata pratica- mente su tutto il continente (in Norvegia, fino al 63° grado di latitudine nord), ad altitudini tra i 600-700 m fino a 1000 metri pianta nella fissazione dei terreni umidi e delle pendici franose, grazie all’esteso apparato radicale, e anche in apicoltura (i suoi fiori sono melliferi). .
La Robinia è un albero spinescente a portamento eretto, con tronco spesso biforcato e chioma espansa e leggera. Una varietà (R. viscosa) originaria del- l’Alabama presenta fiori rosa ed è coltivata a scopo ornamentale dal 1791.Altezza 25 m. Forma a colonna lunga. Habitat in boschi e boscaglie.
Foto di Barbara Perini – Immagini e testi tratti da: Piante del Mondo di Vaclav Vetvicka e Vlasta Matousova – Arnoldo Mondadori Editore e Alberi di Allen J. Coombes – Fabbri Editori