La Farnia, insieme con la Rovere (Q. petraea), domina le foreste decidue della zona temperata: l’areale di diffusione spontanea di queste due specie coincide in gràn parte, anche se la Farnia tende ad occupare le zone di pianura, spingendosi raramente oltre 1000 m di altitudine, mentre la Rovere predilige i terreni accidentati e le altitudini maggiori.
In questi ultimi tempi si è osservata la penetrazione di alcune specie di Querce nei castagneti dell’Europa centrale, specialmente nella zona sudorientale: si tratta in prevalenza di Q. dalechampii e Q. polycarpa.
Le Querce europee, oltre a costituire un ornamento tipico dei nostri paesaggi e una dominante dei nostri boschi, rivestono anche una notevole importanza economica. Il loro legno, molto pregiato, si presta a molteplici impieghi: inoltre la corteccia di Farnia e di Rovere fornisce una sostanza preziosa per l’industria farmaceutica, poiché contiene circa il 20% di materie tanniche, amidi, coloranti, resine, ecc., utilizzata in dermatologia, in veterinaria, per la concia del pellame e cosi via.
Le querce sono alberi possenti, estremamente longevi, alti da 30 a 40 m, con ramificazioni irregolari: contribuiscono largamente alla fisionomia del paesaggio vegetale. Forma espansa. Habitat nei boschi.
Foto di Barbara Perini – Immagini e testi tratti da: Piante del Mondo di Vaclav Vetvicka e Vlasta Matousova – Arnoldo Mondadori Editore e Alberi di Allen J. Coombes – Fabbri Editori