Molte città oggi aggredite dallo smog dovrebbero essere riconoscenti a Pierre Collin, che fu il primo a introdurre in Europa dalla Cina (nel 1751) i semi dell’Ailanto: si tratta in effetti di una delle rare essenze legnose capaci di attecchire anche nei cortili polverosi delle fabbriche e di resistere all’inquinamento più intenso. Sebbene originaria di una zona dove l’atmosfera è molto pura, possiede capacità di adattamento decisamente eccezionali. La denominazione scientifica del genere Ailanthus proviene dalla trascrizione fonetica di una voce di origine malese, che suonava come “ailante” e significava “albero del cielo”, riferita alla specie Ailanthus moluccana.
L’Ailanto dimostra le sue straordinarie capacità di adattamento non solo nella resistenza all’inquinamento ma anche nella vitalità della riproduzione, che gli consente di naturalizzarsi con grande facilità. Oggi appare naturalizzato non solo in Europa, ma anche in America settentrionale, dove era stato introdotto nel 1784.A. altissima è un albero alto da 15 a 20 metri, con chioma ampia e piuttosto lassa. A colonna larga. L’ailanto ha un profumo particolare, derivato dalle foglie e dai fiori.
Foto di Barbara Perini – Immagini e testi tratti da: Piante del Mondo di Vaclav Vetvicka e Vlasta Matousova – Arnoldo Mondadori Editore e Alberi di Allen J. Coombes – Fabbri Editori