Acero argentato

Quest’Acero merita davvero il suo no­me: le foglie, opposte, con lobi profon­di e stretti, presentano faccia inferiore di un bel bianco argentato (tomentosa nelle foglie giovani); la faccia superiore è invece di colore verde chiaro. Al mi­nimo alito di vento l’ampia chioma dell’Acero argentato (che può arrivare a 15 m di larghezza) muta continua- mente di colore. Anche in autunno il fogliame è molto decorativo: le foglie persistono a lungo sull’albero per poi staccarsi in breve tempo, a volte in una sola notte, formando ai piedi del tron­co un folto tappeto d’oro argentato.

L’Acero argentato, originario delle zone orientali dell’America settentrio­nale (da Quebec e Minnesota fino a Florida, Nebraska e Oklahoma), venne introdotto in coltura dal 1725, soprat­tutto nei parchi e nei grandi giardini. In alcuni Paesi viene utilizzato per albera­ture stradali, ma forse la chioma è trop­po larga rispetto ai marciapiedi che fiancheggiano le vie.

Acer saccharinum è Un albero mae­stoso che spesso forma tronchi multi­pli, con chioma molto ampia: può rag­giungere 40 m di altezza. A forma espansa. L’Habitat dell’acero argentato è nei terreni umidi e sulle rive dei fiumi.



Foto di Barbara Perini – Immagini e testi tratti da: Piante del Mondo di Vaclav Vetvicka e Vlasta Matousova – Arnoldo Mondadori Editore e Alberi di Allen J. Coombes – Fabbri Editori